Il Monte Vettore, luogo mitico ed incantato a cavallo tra Marche ed Umbria, la cima incontrastata dei Monti Sibillini, svetta (scusate il gioco di parole) separando l’altopiano carsico di Castelluccio di Norcia dalla vallata che degrada fino al Mar Adriatico.
Ho percorso decine di volte i sentieri che salgono in quota avendo la fortuna di ammirare gioielli nascosti tra le rocce dei Monti Sibillini come i celeberrimi Laghi di Pilato oppure l’antro della Sibilla; paesaggi appenninici che davvero non hanno nulla da invidiare a quelli alpini.
Era da tempo che desideravo salire “sul tetto dei Sibillini” fino ai 2476 metri segnati da una croce piegata dall’impeto del vento; il Monte Vettore è per noi umbri non abituati alle alte montagne luogo mitico e (quasi) estremo.
Ti ho già raccontato le mie escursioni nei Sibillini puoi leggere, se sei interessato, il percorso di trekking che conduce all’ Eremo di San Leonardo oppure alle affascinanti Gole dell’Infernaccio .
Trekking sui Sibillini: Il Monte Vettore
Qualche settimana fa, in un weekend neanche troppo “estivo” siamo saliti dal valico di Forca di Presta fino alla croce. Purtroppo però una fitta coltre di nebbia ci ha rovinato l’escursione (ed anche la vista) cosicchè mi sono ripromessa di percorrere di nuovo l’impervio sentiero con condizioni atmosferiche migliori.
L’occasione si è presentata molto prima del previsto: un gruppo di amici camminatori mi propongono un’escursione in notturna finalizzata a godere l’alba dalla vetta dei Sibillini in un caldo ed assolato weekend di Agosto. Come rinunciare? Accetto l’invito, mi procuro una lampada frontale, indosso un abbigliamento a strati comprensivo di giacca a vento e a mezzanotte, con una bottiglia d’acqua ed un panino alla marmellata di prugne nello zaino, aspetto seduta nella dinette del mio camper parcheggiato sulla piana di Castelluccio, che mi passino a prendere per salire al valico di Forca di Presta, punto di partenza del nostro trekking. Michele non partecipa all’escursione: “troppo freddo” mi dice e io, nonostante non ci creda, prendo, prima di uscire una cuffia di lana ed un paio di guanti “dall’armadio 4 stagioni” del camper.
Escursione in notturna al Monte Vettore
La luna piena illumina la montagna e, quando parcheggiamo al valico di Forca di Presta ci rendiamo conto che, visto il numero considerevole di auto posteggiate, non saremo i soli a godere dello spettacolo dell’alba dalla cima del Vettore. Un vento non troppo freddo per la verità, ci convince ad indossare la cuffia di lana per affrontare la prima salita.
Ci rendiamo conto ben presto che l’intensità della luce della luna è più che sufficiente per seguire il sentiero ed ammirare le ombre dei monti e le luci dei borghi verso la vallata che degrada sulla costa Adriatica. Non accendiamo quindi le nostre lampade frontali e camminiamo in un’atmosfera davvero suggestiva.
Il sentiero che sale alla vetta del Vettore
L’itinerario di trekking che vado ad illustrare ha una difficoltà media, è preferibile effettuarlo nei mesi estivi perchè il vento gelido che soffia dal monte Vettore può risultare alquanto fastidioso.
La prima parte della salita a piedi è ripida e stretta ma si affronta procedendo abbastanza velocemente: una pausa come vuole la regola, dopo 45 minuti in un punto dal quale si scopre la vallata a est del Vettore. Sotto di noi Arquata del Tronto e davanti il sentiero s’inerpica nel cuore della montagna spoglia e rocciosa.
Riprendiamo il cammino, continuiamo a salire, siamo sul prato a metà strada, per arrivare alla prima meta del nostro percorso: il rifugio Zilioli. Quasi non trovo più il sentiero, ma poi lo individuo e mi arrampico tra i sassi; certo non pensavo fosse così difficoltoso, ma facendo molta attenzione si riesce ad andare avanti.
Tra pause di un quarto d’ora e camminate di 45 minuti scorgiamo il rifugio: è la parte più difficoltosa del percorso perché bisogna arrampicarsi con le mani sulle rocce per arrivare in cima.
Ci siamo: la sagoma nera del piccolo rifugio Zilioli è davanti ai miei occhi uno splendido miraggio tra la luna piena ed un cielo stellato!
Ci fermiamo per rifocillarci (e riscaldarci) sedendoci di fronte alla porta d’ingresso del rifugio che è purtroppo chiuso. Sono quasi le 3 e mezza quando ripartiamo alla volta della vetta. L’ultima parte del percorso è decisamente più facile ma anche la più esposta al vento. Dal rifugio Zilioli impieghiamo circa 40 minuti per arrivare ai 2476 metri, proprio sotto la croce.
L’alba dal Tetto dei Sibillini
E’ ancora buio quando ci sdraiamo rivolgendo il nostro sguardo ad est coprendoci con i nostri sacco a pelo. Intanto comincia ad arrivare gente si raggruppa una piccola folla silenziosa che insieme a noi rimarrà a bocca a aperta di fronte alla splendida alba dal tetto dei Sibillini.
Ridiscendere è un gioco da ragazzi, meno di due ore per raggiungere la nostra auto : i panorami appagano della stanchezza e della fatica della notte appena trascorsa.
Info pratiche per l’escursione in notturna al Monte Vettore
L’escursione in notturna è un classico della stagione estiva. Se scegli di Salire in notturna il fine settimana nei mesi di Luglio ed Agosto difficilmente sarai l’unico ad ammirare l’alba dalla vetta. Ti consiglio di scegliere un periodo di luna piena perchè l’ascesa senza luce artificiale è davvero suggestiva.
In vetta la temperatura che troverai sarà almeno di 10 gradi inferiore a quella del punto di partenza (noi abbiamo trovato circa 4° gradi) ma se soffia il vento sarà davvero freddo. Ti consiglio di portare con te un sacco a pelo soprattutto se pensi di fermarti almeno un’ora in vetta. Oltre all’abbigliamento tecnico (vestiti a strati) dovrai avere con te una scorta d’acqua e qualche snack.
Ci sarebbe anche la possibilità di riposare qualche ora all’interno del rifugio Zilioli se troverai posto.
Per raggiungere Forca di Presta dal versante umbro del Vettore, occorre passare per la Pian Grande di Castelluccio di Norcia e seguire le indicazioni per Arquata del Tronto. Dopo una manciata di chilometri in salita ed una serie di curve panoramiche sulla piana si giunge al passo Forca di Presta.