A Luogosanto ci sono passata centinaia di volte negli ultimi 10 anni: a Luogosanto passa quella che noi chiamiamo “la strada più corta” per arrivare da Golfo Aranci, il posto nel quale approdano le Navi Gialle, fino ad Aglientu, la nostra casa in Sardegna.
Sono più d 10 anni che trascorro almeno una settimana in Sardegna: in ogni primavera o estate ho avuto la fortuna di potermi rilassare passeggiando o andando in bicicletta ed ammirando gli splendi scorci di questa terra. La Gallura credevo di conoscerla abbastanza bene…credevo….
Lo scorso dicembre ho partecipato a #blogsessioninSardegna ed ho scoperto una Gallura sorprendente, altrettanto bella di quella che sono abituata a vedere con i colori sgargianti delle belle stagioni!
Luogosanto è un posto che mi ha sempre affascinata ed incuriosito già dal nome, ma un po’ per mancanza di tempo, un po’ per svogliatezza, le mie soste si erano limitate alla colazione dopo lo sbarco all’alba ed ad una foto al volo alla splendida facciata in granito della basilica attorno alla quale si snoda la strada principale, quella “corta” appunto, che ci riconduce al traghetto.
Grazie all’Ufficio turistico di Luogosanto ed alle Cantine Atlantis in collaborazione con Corsica Sardegna Ferries, ho avuto l’opportunità, durante il mio viaggio in Sardegna in autunno, di approfondire la mia conoscenza sul territorio di Luogosanto, sulla sua storia e sulle tradizioni. Ma andiamo per ordine.
Come raggiungere Luogosanto in Sardegna
Luogosanto si trova nell’alta Gallura e per raggiungerlo dai porti di Golfo Aranci o di Olbia, basta imboccare la ss125 verso Arzachena. Poi alla rotonda prima di arrivare in città si imbocca la sp114 che conduce, in circa 20 minuti a Luogosanto.
Luogosanto, nonostante sia incastonata tra le montagne granitiche dell’entroterra, non dista più di mezz’ora di strada dalle principali località turistiche della Sardegna come Palau, Baia Sardinia e Cannigione.
Cosa vedere a Luogosanto
Il territorio di Luogosanto conta più di 20 chiese campestri; in passato la Gallura era una zona molto isolata e i paesi praticamente non esistevano; c’erano però molte famiglie di pastori che vivevano negli stazzi in campagna. Da qui l’esigenza di edificare piccole chiesette nelle vicinanze di ogni stazzu.
Eremo di San Trano
L’eremo di San Trano ha una storia molto affascinante: pare che nel IV secolo siano vissuti qui, in una grotta tra i monti granitici, i santi anacoreti Nicola e Trano. Secondo la tradizione, due frati Francescani nel 1227 trovarono le spoglie dei due santi e costruirono una chiesetta intitolata a San Trano che inglobasse la grotta e i massi di granito; contemporaneamente edificarono una seconda chiesa dedicata a San Nicola (oggi non più esistente) e la basilica di Nostra Signora di Luogosanto patrona della Gallura.
Pare addirittura che, la denominazione Locus Sanctus derivi in parte alle numerose chiese che si trovano nel territorio ed in parte ai due santi che vissero qui.
Fatto sta che l’eremo di San Trano è veramente unico: la chiesetta ha due ingressi ed è come “incastrata” tra i massi granitici. Il pavimento è in pietra e l’altare e scolpito nel granito.
Chiesa di San Leonardo e castello di Balaiana
Altra chiesa campestre che si trova in un posto suggestivo è la chiesa di San Leonardo; per raggiungerla occorre salire sull’omonimo colle attraverso una ripida (e faticosissima) scalinata. Ma una volta arrivati, oltre alla deliziosa chiesetta ed al panorama che spazia a 360° gradi tra Arzachena e la valle del fiume Liscia, potrai visitare anche castello diroccato di Balaiana che fu residenza estiva dei giudici di Gallura.
Palazzo Baldo e Chiesa di Santo Stefano
La chiesa di Santo Stefano si trova invece nell’omonima località, nei pressi delle rovine del Castello di re Baldo, l’abitazione di Ubaldo della Gherardesca, detto Ubaldo I di Gallura. Il sito è completamente immerso nella vegetazione.
Devi sapere che, le chiese campestri sono sempre aperte, in ogni stagione ed ad ogni ora: in antichità potevano rappresentare un ottimo rifugio per i viandanti.
Basilica di Nostra Signora di Luogosanto
La Basilica di Nostra Signora di Luogosanto si trova proprio al centro del paese; è dedicata alla natività di Maria ed a Maria bambina. Nel suo interno si può ammirare una statua lignea della Madonna che, pare, sia stata trovata sulla spiaggia di Arzachena.
Sulla sinistra dell’entrata principale, puoi ammirare la Porta Santa, che viene aperta ogni 7 anni per un anno allo scopo di ottenere l’indulgenza.
Museo Diocesano
Da visitare il museo Diocesano che si trova nell’antico convento francescano: attraverso un percorso sapientemente delineato si narra la storia di Luogosanto partendo dall’inizio, dall’arrivo dei due eremiti. Una sala è totalmente dedicata ai gioielli donati ex voto alla Madonna di Luogosanto. Un vero e proprio tesoro. Nel piano inferiore si possono ancora osservare le celle dei frati francescani.
Il sughero, ricchezza di Gallura; querce da sughero ed estrazione
La quercia di Crisciuleddu è uno degli esemplari di quercus suber più grandi di tutta la Sardegna e si trova nelle vicinanze del centro abitato di Luogosanto. Misura più di 20 metri di altezza ed il suo fusto è di quasi 4 metri. Le querce da sughero rappresentano le principali piante della foresta mediterranea ed hanno la caratteristica di resistere alle temperature calde ed anche al fuoco, grazie al sughero che ne riveste il fusto.
L’estrazione del sughero è una delle attività più caratteristiche della Gallura: le sugherete si trovano quasi ovunque e la procedura di raccolta è molto affascinante.
Solo le piante che abbiano almeno 20 anni di età e/o un fusto con una circonferenza minima di 60 centimetri a 130 centimetri da terra, possono essere decorticate. La prima “decorticazione”, tra maggio e fine agosto, viene chiamata “demaschiatura” perché produce il sughero maschio, troppo duro e quasi totalmente inutilizzabile se non in alcuni campi dell’industria opportunamente macinato e poi riassemblato. Dopo la demaschiatura, la pianta deve tornare a produrre nuovo sughero che potrà essere estratto minimo 10 anni dopo la prima estrazione. Questa volta si avrà però il sughero gentile, ottimo per la produzione di tappi. Prima della terza produzione si dovranno aspettare ulteriori 10 anni.
Il mestiere di scorzino, colui che decortica le piante, è molto delicato: occorre precisione per non danneggiare i tessuti del tronco e nello stesso tempo occorre forza per poter staccare il sughero.
Luogosanto e piatti tipici : dove e cosa mangiare in Gallura
Se mi chiedi cosa mangiare in Gallura, ti rispondo sicuramente che devi assolutamente assaggiare la zuppa Gallurese, diversi strati di pane quasi raffermo, condito con formaggi, imbevuto di brodo (possibilmente di pecora) e rimesso in forno in modo da far sciogliere il formaggio. Una vera prelibatezza!
A Luogosanto abbiamo pranzato all’agriturismo Canu; oltre che l’antipasto tipico sardo, quindi a base di salumi e formaggi abbiamo assaggiato ottimi gnocchetti sardi e la zuppa gallurese.
Di secondo non poteva mancare il porcetto con contorni di stagione!
La seada, il dolce fritto con ripieno di formaggio e ricoperto di miele è la giusta conclusione di un tipico pasto Gallurese, naturalmente annaffiato da ottimo Cannonau.