Ho incontrato Andrea Baldini nella sua spiaggia a La Palme, Francia del sud, a poco più di 200 chilometri da Barcellona, insieme a Thierry Bielak, il primo windsurfista a superare la barriera dei 45 nodi nel 1993. Il Principe Baldini si è traferito qui ed ogni anno organizza la Prince Of Speed, la gara che lo scorso anno è stata vinta da Antoine Albeau e che ha fatto registrare 5 record di velocità windsurf mondiali e 12 record nazionali.
Gli ho chiesto se poteva rilasciarmi un’intervista e così ho ricevuto molte informazioni, da come si organizza una gara di windsurf speed a come far validare uno spot per poi parlare di GPS per windsurf.
Puoi vedere su Youtube il video dell’intervista ma io l’ho totalmente trascritta in questo articolo. Ci scusiamo per l’audio disturbato dal vento … provvederemo al meglio la prossima volta.
Hai praticato molti sport; il windsurf ha qualcosa in più ?
Il windsurf è uno sport che ti permette di restare in contatto con una natura pulita, a differenza dello sci, le arti marziali o l’equitazione. Mi piace di più il windsurf speed perché c’è la componente tecnica, il developing, devi creare qualcosa che possa funzionare; immagina che su questa spiaggia 15 anni fa non si andava così veloci come adesso perché con le pinne che avevamo, le tectonics falcon che usavano tutti, si faceva spin out. Poi con Anders Bringdal ci siamo messi a lavorare su un profilo asimmetrico, insieme anche a Tswan, e siamo riusciti a fare una pinna che qui andasse forte e da qui sono arrivati tutti i record di velocità in windsurf. Per esempio, l’anno scorso (2018) con la Prince Of Speed abbiamo fatto 5 record del mondo di velocità in windsurf e 12 nazionali, Plage de Rouet è diventata una spiaggia
famosa e la città di La Palme ha molto apprezzato questo evento.
Parlaci di questo spot per windsurf speed caratteristiche, vento, stagione migliore ?
Le stagioni non ci sono perché a volte c’è tantissimo vento in inverno ed a volte lo fa ad Agosto. Il buono di questo spot è che rispetto a Gruissan, dove fanno la Defi Wind, dove il vento è orientato a 90 gradi, qui
alcune volte hai delle raffiche sui 120 gradi, che non è così profondo come a La Franqui dove a volte è 140, quindi è sufficientemente abbattuto di lasco per andare veloce ma senza chop, e questa è la cosa
buona. 2 anni fa ho costituito la mia associazione, che si chiama Forever Speed, con l’obiettivo di far conoscere questo spot nel mondo e di promuovere attività, organizzare competizioni, cercando di trovare
fondi per poter investire come facciamo poi sui materiali. Per esempio questa è la nuova vela della Challenger che è completamente diversa, stretta e lunga, una cosa che abbiamo pensato per il vento forte;
però per arrivare ad un prototipo così vai attraverso 20 vele, che con gente che lavora in Italia ha il suo costo; quindi è giusto fare un lavoro dietro per trovare sponsor, personaggi e società extra-settore che
investano.
Una volta il tempio dello speed era Saintes Maries De La Mer, c’era il canale; ora non c’è più niente ?
Lì ho partecipato da una vita; l’ultimo anno di Saintes Maries ho provato a organizzarla io ma poi l’evento è stato cancellato all’ultimo momento. Il problema lì è che il canale è tutto dritto, e quando parti finisci subito sulla sponda sopravento, quindi devi partire di lasco con un’accelerazione violenta, il che è difficilissimo. Allora mi venne l’idea di fare un canale con una curva ma a Saintes Maries De La Mer non
c’era spazio. E poi il vento non è così comune come qua, qui riesci ad avere il vento 100 giorni all’anno e a Saint Maries magari 40. Alla fine degli anni 90 andai in Namibia per vedere la fattibilità del canale ma alla
fine la realizzazione l’ha fatta Sebastien Cattelan; con questo tipo di canale si è riusciti ad andare forte.
Qui pensi sia realizzabile un canale ?
Sulla spiaggia è impossibile (è un parco), ma io lo sto realizzando lì dietro, dietro la ferrovia (a qualche centinaia di metri dalla spiaggia, dentro la salina di La Palme). Mi hanno chiesto di realizzare questo canale,
che si chiamerà “La Palme Speed Club”, certo, all’inizio non avrà ambizioni di poterci fare il record di velocità in windsurf del mondo. All’inizio sarà un club, come un autodromo, e lavorandoci sopra speriamo poi di farci anche dei record. Ci hanno già provato 2 anni fa ma non hanno fatto nulla; io sto facendo un po’ di braccio di ferro per ottenere fondi per fare un canale per davvero.
Il canale però non potrà avere il potenziale della Namibia ?
Si, ce l’ha, perché anche se in Namibia hai vento più frequente, 3 volte a settimana e qui magari meno, in Namibia il vento ce l’hai solo un mese all’anno (Novembre) mentre qui c’è tutto l’anno.
Quando organizzate la Prince Of Speed, cosa serve per far validare un run ?
Innanzitutto lo spot deve essere validato dalla WSSRC (World Sailing Speed Record Council, associazione mondiale della velocità a vela). L’anno scorso è venuto il commissario più anziano, Michael Allison, un
personaggio importante. E’ stato qui un mese ed ha controllato la corrente, che non superasse 1 nodo, neanche per un giorno, come succede in tanti spot, come per esempio a “The Brace” in Olanda, dove vai
forte ma hai anche 2 nodi di corrente. Poi vengono posizionati dei rilevatori (telecamere), posizionati al millimetro e controllati quotidianamente per evitare che puntino in maniera convergente o divergente tra
di loro. I risultati vengono inviati alla commissione a Londra e se tutti sono d’accordo poi vengono validati, generalmente 3 o 4 settimane dopo l’evento. Tutto questo ha un costo: il commissario costa 5.500 € più le spese di viaggio, l’accomodazione e tutto il resto. L’affitto del sistema di video-timing può costare più di 10.000 €. Quindi solo per validare i run della Prince Of Speed ti costa 30.000 €.
Esistono spot adatti allo speed in Italia ?
Io sono andato tante volte a Sant’Agostino, che è mura a sinistra; c’ho fatto 42 nodi però non è proprio un posto da speed. In Sardegna ci sono tanti posti, tante saline, che sono divertenti, però un vero posto dove
andare forte non c’è, perché ci sono le montagne dietro. Lo spot dovrebbe essere come qui dove hai 1 km pulito e poi il mare. Non per’altro questa è l’unica spiaggia in Europa per fare il miglio nautico (validata dallaWSSRC), e la seconda al mondo (l’altra è Walvis Bay in Namibia).
Che livello di precisione hanno raggiunto questi dispositivi gps (Locosys GW-60) ?
Sono precisi ma non precisissimi, come tutti i gps, soprattutto quando imposti 5 registrazioni per secondo; basta che per un attimo si perde il segnale con un satellite che poi ti risulta un’accelerazione che in realtà non c’è. Niente è preciso come il video-timing, però ti danno una buona idea abbastanza reale di quello che stai facendo. Questo dispositivo va sciacquato tutte le volte, e non vanno premuti i pulsanti quando si è in acqua, non è realmente “subacque”, problema che ho segnalato alla casa madre.
Ringraziamo Principe per la disponibilità e ospitalità; ci ha fornito info su come raggiungere lo spot, sulle condizioni della spiaggia, sui servizi e surf shop della zona. Ci ha infine predetto al secondo quando si sarebbe alzato il vento nei 3 giorni che siamo stati a La Palme, e con che vela sarei dovuto uscire. Ineccepile !! FOREVER SPEED !!
Gran bella intervista questa di Michele, ricca di preziose informazioni riguardo uno spot che ultimamente è diventato famosissimo grazie al prezioso lavoro del nostro amico/campione Andrea Baldini. Personaggio stravagante ma di grande intelletto con cui si intrattengono piacevolissime conversazioni su tematiche a 360°, oltre chiaramente l’argomento tecnico sportivo in cui bisogna chiudere la bocca e aprire le orecchie.
Molto bene Michele, ottimo questo lavoro da inviato speciale! Continua così e chissà a chi andrai a bussare alla porta nel prossimo viaggio.
Grazie 1000; condivido le tue parole, dall’intervista sono venute fuori diverse curiosità inaspettate. Incrociamo le dita in attesa di un altro incontro ! Buon vento !!