L’itinerario si snoda tra le isole Cicladi, ma toccando delle mete poco battute dal turismo di massa tranne che la prima tappa: Santorini.
Il periodo è ottimo, la temperatura è quasi estiva ed in più il vento soffia più o meno costantemente (abbiamo avuto anche 2 giorni di famigerato meltemi!!)
Arrivo all’aeroporto di Atene in nottata con la compagnia AEGEAN (160 euro a/r voli perfettamente in orario).
Trasferimento in autobus al Pireo.
Primo traghetto Blue Star Ferries alle ore 7,20 destinazione Santorini.E’ sabato il traghetto è pieno, ma comunque riusciamo a ritagliarci un posticino nei divanetti accanto al bar; purtroppo i greci non sanno parlare a voce bassa…ci è impossibile dormire.
Scali a Paros e Naxos e poi via diretti a Santorini. Dopo 7,30 ore di navigazione entriamo nella Caldera.
Vedere Santorini dal mare è impressionante e suggestivo: sull’alto del cratere di scorgono arroccati i suoi caratteristici borghi… Thira ed Ia, le due principali città, sono visibili dalla caldera e le loro casine bianche spiccano sul nero della parete rocciosa conferendo al paesaggio un aspetto molto particolare ed unico al mondo. Sbarchiamo dal nostro traghetto e subito al porto ci aspettano i numerosi gestori di rooms to let dell’isola.
Scegliamo una camera vicinissima a Thira (Karterados x la cronaca) al modico prezzo di 25 euro. Saliamo in macchina con Nikolina la nostra albergatrice, che ci illustra nel breve tragitto le caratteristiche ed i luoghi da visitare di Santorini.
La camera è piccola ma accogliente e Nikolina ci da appuntamento tra 2 giorni per riportarci al traghetto. Noi decidiamo subito di andare in paese. Thira la capitale dell’isola è in realtà un paesone pullulante di turisti per lo più giapponesi ammaliati non solo dal panorama ma anche dai numerosi ristoranti e caffè che si affacciano sulla via principale con vista sulla caldera.
Le foto viste sul web e sulle guide non rendono giustizia ai colori delle case ciclediche e al mare blu intenso di Santorini.
Decidiamo di girare l’intera città fino ad arrivare a Thirostefani che può essere considerato un quartiere di Thira. Tra Thira e Thirostefani c’è una bellissima chiesa cattolica ed a Thirostefani si possono visitare le chiese di Agios Minas e Agios Giorgios.Da qui abbiamo una vista impressionante sulla caldera e sul vulcano. Camminiamo un po’ attraverso i vicoli del paese e poi decidiamo di mangiare un giropita al volo e di ritornare in camera… la stanchezza si fa sentire.
La mattina sveglia di buon ora e via subito a cercare un motorino da affittare. Lo troviamo a buon prezzo da Mike sulla strada che da Karterados porta a Thira centro. Il prezzo è ottimo 10 euro x 24 ore. A conti fatti per vedere l’intera isola conviene affittare un mezzo perchè i bus oltre che essere molto limitativi per gli orari, sono molto più dispendiosi.
La prima tappa è Akrotiri dove c’è un sito archeologico molto ricco. Purtroppo per mio disappunto in questo periodo non è visitabile perciò ripieghiamo sulla famosa red beach. Alla spiaggia rossa si arriva dalla strada che va alla chiesa di agios Nicolaos attraverso un sentiero tra le rocce, si arriva ad un belvedere dal quale si può ammirare il costone della montagna colorato di un rosso intenso attorniato da n mare sorprendentemente blu.
Da Akrotiri ci spostiamo ad Ia che è il secondo paese e si trova sul margine nord della caldera.la strada che porta ad Ia è spettacolare: dapprima scorre sul versante opposto della caldera, poi ad un tratto si scopre il cratere e da qui la vista è elettrizzante. Ia è forse la città più bella dell’isola, è affascinante in particolare la vista che ha sulla caldera. Le case sono quasi tutte ristrutturate e qui c’è meno turismo e si respira un aria decisamente più tranquilla che a Thira.
Il giro prosegue attraverso la strada pianeggiante che scorre sulla costa est dell’isola. Qui siamo proprio lontani dal caos di Thira. Risaliamo poi verso il centro dell’isola fino aMessaria paese di passaggio vicino all’aeroporto. Vogliamo ora vedere le spiagge dell’isola e ci rechiamo prima a Perissa e poi a Kamari. Sono entrambi paesini di mare con molti hotel e locali, le spiagge ed il mare non sono niente di speciale: sabbia nera mare pulito, ma per chi vuol fare vita di mare possono andare più che bene. A Kamari si può vedere anche l’antica città di Thira.
Prossima tappa il monadstero di S.Elia che si trova nel punto più in alto dell’isola. Da Pirgos, delizioso paesino interno (forse il più carino dopo Ia) si sale attraverso una strada molto ripida. Si arriva al Monastero e qui c’è anche una zona militare. In questo punto arrivano anche i bus. Da questa altezza 597 mt si possono osservare tutte le isole vicine…Purtroppo c’è un po’ di foschia… ma qualcuno mi assicura che da lassù si può vedere perfino Creta!!!
Ultima tappa del nostro giro a Santorini è Faros: l’estremità a sud della caldera.Qui tra un paesaggio roccioso ed arido e’ situato il faro di Santorini ed anche da qui la caldera riesce a suscitare un grande fascino!!!
Guardiamo il sole scendere sul cratere e poi via a mangiare il solito giropita con tzatziki e greek salad. Niente vita notturna per noi. Domani si riparte alla volta di Naxos.
Da Santorini ripartiamo sempre con il solito traghetto della Bluestarferrie alle 15,30 dal porticciolo pullulante di turisti. Arriviamo a Naxos puntualissimi alle 17,30.Ormai abbiamo imparato a riconoscere tutte le isole: durante il tragitto ammiriamo le coste di Ios, distinguiamo bene le small Ciclades e possiamo osservare da vicinissimo Paros.
Scendiamo ed al solito gli abergatori ci attendono per affittarci le loro camere. Saliamo in macchina con Mike, un ragazzone che ci assicura che le sue camere sono le più belle di tutta Naxos. La sua casa è S.George, praticamente al centro del capoluogo dell’isola e veramente la camera è molto bella ha anche un angolo cottura e due balconi. Il tutto per 20 euro a notte.
Non abbiamo ancora deciso se stare qui o ripatrire subito domani per le Small Ciclades. Intanto andiamo a fare un giro in paese. Naxos è costituita da una parte antica con un Kastro del XIII secolo. Del castello originale rimangono solo le mura e la Cattedrale del duecento situata sulla piazza principale dalla quale si snodano vicoli e stradine con le tipiche casette cicladiche. Naxos è deliziosa!!! Manco a dirlo decidiamo di stare 2 giorni e così andiamo a vedere il tramonto alla Portara. La Portara è il simbolo dell’isola.Si trova nell’isolotto di Palatia sulla sinistra del porto ed è attaccata alla terra tramite un terrapieno. La Portara non è altro che quello che resta del tempio di Apollo e si dice che qui Teseo abbandonò Arianna al ritorno da Creta. Ceniamo in un ristorantino al porto ed assaggiamo il polipo essiccato. Poi via subito a letto.
L’indomani decidiamo al solito di affittare un motorino. Questa volta ne prendiamo uno di cilindrata superiore :vogliamo andare all’interno dove le strade sono ripide e con un cinquantino non ce la faremmo!!!. Noleggiamo un 80 al prezzo di 15 euro compresa assicurazione.
La prima tappa è Flerio, dove possiamo ammirare un Kouros. I Kouros sono statue che riproducono giovanotti nudi con una gamba (in genere la destra) in avanti. Questo Kouros è gigantesco adagiato a terra ed è alto più di 5 metri e risale al VII secolo avanti Cristo. Da qui continuiamo la strada e tra Moni e Chalki ci fermiamo alla Panagia Drossiani che è la chiesa più antica dell’isola. Proseguiamo la strada fino a Filoti. Qui saliamo sul monte Zeus o Zas come lo chiamano qui. Parcheggiamo il motorino ed iniziamo a camminare. L’altezza e’ di 1000 mt. Si possono vedere tutte le isole, Santorini compresa. Riscendiamo e continuiamo il nostro giro arrivando a Ano Sagri cerchiamo il tempio di Demetra e lo troviamo dopo alcuni km di strada in mezzo a campi coltivati e sterpi. Il tempio è ben conservato anche se restaurato molto sommariamente. Si trova in una collinetta che domina una valle e quindi da qui non si vede il mare ma è comunque molto suggestivo. Ripartiamo e decidiamo di pranzare in una taverna a Tripodes. Solita insalata greca e birra. Si riparte questa volta pero’ andiamo a vedere le spiagge.Torniamo alla Chora e da qui ci muoviamo sulla strada alla destra del porto. Arriviamo ad uno stradone sterrato (bellissimo da fare in bicicletta) e da qui iniziamo a vedere dune su dune che nascondono un bel mare limpido. La prima spiaggia è Agia Ana molto lunga e ora deserta. Poi andando verso sud si incontrano Plaka beach e la splendda Mikri Vigla con coste piu’ alte e scogliose ed un mare veramente turchese. Scendiamo fino a dove finisce la strada vicino ad Agiassos Bay.
Bellissime dune sono ricoperte da una vegetazione bassa e le coste sono rosse e alte. Qui c’è un brutto edificio, forse un albergo mai terminato…è l’unico mostro che ho visto finora in Grecia e per fortuna non si nota eccessivamente dal mare. Ritorniamo alla Chora ; è quasi buio mangiamo qualcosa al volo e poi via a letto. Domani si riparte…
Ci spostamo da Naxos con un piccolo traghetto della Skopelitis (www.smallciclades.com) . Destinazione Koufunissi. In realtà il mio itinerario prevedeva due isole delle small Ciclades, Iraklia e Koufunissi, ma il giorno in più passato a Naxos non ci ha permesso di poterci fermare anche a Iraklia. Quindi ci accontentiamo di vedere solo il suo porto. Il traghetto carica a Naxos di tutto: dai fiori ai frigoriferi per i bar delle piccole isole e vedere i commercianti portare al porto la merce mi fa sorridere. La traversata da Naxos a Iraklia è tranquilla:ad un certo punto un gruppo di delfini affianca la nave e comincia a saltare con delle bellissime evoluzioni. Sono fantastici, mi emoziono e ricordo con nostalgia il mio bagno insieme a questi splendidi mammiferi che ho potuto fare a Cuba!!!
Arriviamo a Iraklia il porto è piccolissimo e la nave attracca con difficoltà. Il mare è strepitosamente blu. velocemente la nave riparte alla volta di Schinoussa ed anche qui lo spettacolo è frastornante. Oddio, non è che per caso ho scelto la più brutta delle piccole Cicladi? Sono colta da questo dilemma, ma subito scorgo Kato Koufunissi l’isola disabitata dell’arcipelago di Koufunissia. Kato Koufunissi, è aspra, selvaggia con delle coste altissime, e bellissimi faraglioni incastonati su un mare a dir poco caraibico. No, ho fatto bene a scegliere le Koufunissi!!! Sbarchiamo a Pano Koufunissi, Siamo gli unici 2 turisti che scendono dal traghetto. Ci lasciamo convincere da una vecchia signora vestita di nero ad andare sulla sua room to let:20 euro per una deliziosa camera in stile cicladico situata al centro del pease con balcone con vista porto.
Posiamo gli zaini ed iniziamo il giro dell’isola sulla sinistra del porto. Passiamo attraverso la darsena e da qui ci spostiamo dapprima alla chiesetta ed al cimitero, poi, al mulino a vento. Continuiamo la strada sterrata e cominciamo a vedere bellissime scogliere con piccole calette. L’acqua è di mille colori che spaziano dal verde al turche. I Caraibi sono qui!!
Camminiamo a lungo e fotografiamo tutto, arriviamo al dissalatore e quindi decidiamo di tornare al paese. Da qui prendiamo la strada alla destra del porto. Costeggiando il mare arriviamo ad un singolare locale: un bar arredato con tutti avanzi; gli sgabelli sono costituiti da pancali di legno. I tavoli da gigantesche rocchette di legno ed il gestore non parla una parola di inglese!!!ci prendiamo un aperitivo e cerchiamo di conversare con il ragazzo, ma è quasi impossibile. Continuiamo la strada e ci sediamo nell’unica taverna che incontriamo:è ora di cena!. Ci sono dei tavoli apparecchiati in giardino ed il gestore (Christoforos) ci fa vedere il pesce che ci può cucinare. Decidiamo per una grigliata mista peraltro buonissima e la solita greek Salade., vino bianco e ouzo con caffè greco. Ho paura di guardare il conto. Ma meraviglia delle meraviglie solo 23 euro in due! il ristorante si chiama Small Ciclades e Christophoros si offre di trovarci un pescatore disposto ad accompagnarci domani a Kato Koufunissi. L’appuntamento è per domani in mattinata al ristorante. Il giorno seguente ci alziamo prestissimo… Voglio prinma camminare a Pano Koufunissi e poi trasferirmi a Kato Koufunissi. Costeggiamo la strada accanto al mare sulla sinistra del porto e subito ammiriamo delle bellissime spiagge. Camminiamo per piu’ di 2 ore .Incontriamo un vecchio signore che in greco pretende di darci informazioni sulle spiagge. La più grande che incontriamo è Fanos, una bellissima cala sabbiosa con ai bordi rocce e scogli. Il mare è trasparente ed azzurro. Continuiamo la nostra paseggiata attraverso bellissimi scorci da fotografare. L’acqua è di tutte le tonalità del blu. Incastonata tra le roccia c’è una piccola piscina naturale, provo ad immergermi, ma un po’ per il vento, in po’ perchè non è ancora stagione, l’acqua è veramente ghiacciata!!! Arriviamo a Pori, l’ultima spiaggia all’estremità dell’isola. Qui dopo una bellissima insenatura con sabbia bianca, si alzano maestose scogliere che vanno a finire nel mare aperto. Le acque calme della spiaggia di Pori contrastano con le onde minacciose che investono la scogliera. Decidiamo di tornare in paese attraverso la strada che taglia l’isola all’interno. Qui il vento non arriva, e nonostante siano solo le 9 del mattino il caldo si fa sempre piu’ sentire. All’interno ci sono solo campi con pecore e capre ed anche qui non incontriamo nessuno. Alle 10,30 dopo 4 ore di cammino siamo al ristorante di Cristophoros. Lui ci saluta e chiama subito Costas il nostro pescatore che con un barcone ci accompagna a Kato Koufunissi. Costas parla un po’ di tutto e ci riusciamo a capire bene:Kato Koufunissi è disabitata ma in estate, visto che il turismo sta prendendo piede, ci abita solo una coppia con un figlio e gestiscono una specie di taverna. Sbarchiamo a Kato Koufunissi e Costas ci porta a quella che lui chiama taverna: in realta’ sono 4 mura con un grosso orto dove una signora sta verniciando di blu un po’ di sedie sgangherate. Ci sediamo e mentre Costas parla con loro in greco noi ci guardiamo sbigottiti ed assaporiamo il caffè greco che ci hanno offerto. Costas riparte e ci da appuntamento alle 3 del pomeriggio all’approdo vicino alla chiesina. Inizia il nostro giro a Kato Kuofunissi. L’isola non ha strade neppure sterrate solo qualche sentiero molto sassoso. E’ difficile camminare qui, ma la mia curiosità è talmente elevata che camminerei anche scalza!! Ci sono solo capre selvatiche , un grosso cane, noi due e la coppia di ristoratori… Il giro inizia sul sentiero alla sinistra dell’approdo. Solo sassi e piccoli cespugli, con un mare sotto di noi da sogno. Camminiamo per un ora inontrando solo capre ed arriviamo ad una bellissima spiaggia recintata… scavalchiamo il recinto e ci sediamo al sole… La tentazione è troppo forte… Decido di fare un bagno in queste splendide acque. Il vento è forte anche se la temperatura esterna è gradevole l’acqua èghiacciata… Mi immergo, ma resto in acqua solo 15 secondi… Il tempo di asciugarmi e via si riparte verso l’altra parte dell’isola. Oltrepassiamo la chiesetta e continuiamo a camminare vicino al mare. Anche qui la costa e’ alta ed intercalata da numerose calette. Di nuovo meravigliose piscine naturali e scogli a picco sul mare che a causa del vento in questo punto dell’isola è particolarmente blu con delle icrespature cartazzucchero. Da questo lato possiamo vedere l’isola di fronte che è Keros, totalmente disabitata ma ricca di scavi archeologici .Torniamo alla chiesetta e li ci fermiamo a mangiare poi, Costas perfettamente in orario ci viene a prendere. La sua barca è piena di giovani argheologi di ritorno proprio da Keros:nell’isola si trovano cocci e ceramiche del periodo cicladico. E’ ora di ladsciare Koufunissia.
Si è alzato il vento il nostro piccolo traghetto salterà l’approdo all’isola più a nord delle small Ciclades, Dounussa e ci porteràdiretti alla prossima nostra tappa:Amorgos.
Arriviamo ad Amorgos dopo una traversata di circa 2 ore con un discreto Meltemi, ma il piccolo traghetto della Skopelitis ettracca a Katapola agevolmente.Ora dobbiamo individuare tra i vari gestori di room to let qualcuno che ci porti a Aegalis, perchè è da questo porto che ripartiremo tra due giorni . La fortuna ci assiste e quindi saliamo in bus con Nikos che gestisce l’albergo più chic di Aegalis, ma che affitta anche delle bellissime camere in paese vicino al porto. Prezzo di una doppia 25 euro.La strada che da Katapola porta ad Aegalis e’ bellissima, arroccata sulla montagna e a poicco sul mare… le capre fanno da padrone su quest’isola molto ventosa ed aspra. Arriviamo al paese dopo 20 minuti di macchina e la baia di Aegalis ci appare al tramonto di una bellezzza entusiasmante. Il tempo di posare i nostri zaini e via a cercare una taverna per la cena. Il paese e’ carinissimo ed i pochi turisti che incontriamo sono per lo piu’ francesi. Infatti in quest’isola brulla e’ stato girato “le grand bleu” un film di Luc Besson peraltro non bellissimo e che non rende affatto giustizia al paesaggio che invece e’ stupefacente. Mangiamo al solito insalata greca e formaggi con deliziose polpette e pomodori ripieni di riso. Anche qui il prezzo e’ basso. Andiamo subito a letto….La giornata è stata piena e faticosa. L’indomani affittiamo una macchina: qui il motorino non ve lo consiglio, un po’ per il vento che soffia fortissimo, un po’ perchè le strade sono molto ripide e da un momento all’altro può attraversare una capra. La prima tappa e’ il Monastrero. Del resto sono venuta fin qui per vederlo. Per mio disappunto, a causa del Meltemi la strada che dalla Chora porta al Monastero e’ chiusa,quindi non ci resta che raggiungerlo in auto dalla discesa che porta a Agia Ana. Che peccato, non si puo’ fare trekking!!! Comunque dal parcheggio gia’ riesco a vedere il meraviglioso Monastero bianco.Panagia Hozoviotissa, e’ questo il nome del monastero, risale al 1088 fu costruito per volere dell’imperatore di Bisanzio e la leggenda vuole che gli isolani lo costruirono perche’ il mare porto’ una misteriosa icona della Madonna che e’ ancora conservata nella chiesa. Il monastero e’ incastonato a 300 metri nella parete rocciosa ed e’ chiamato “il convento di una sola parte” perche’ le altre tre sono costituite dalla roccia.Saliamo al monastero ed entriamo. Qui si puo’ entrare ma devo coprirmi con il mio pareo. I frati ci offrono dei dolcetti in cambio di una donazione. Scriviamo su un grosso quaderno la nostra dedica e ci rechiamo nella cappella per vedere finalmente l’icona. Il luogo e’ particolarmente ascetico e da qui attraverso le piccole finestre si puo’ osservare le grand bleu… Il mare e’ increspato dalla violenza del Meltemi e ci appare di un colore blu cobalto… Ritorniamo alla nostra auto e partiamo alla volta
Della Chora. La capitale e’ arroccata su una rupe e si trova al centro dell’isola. Nelle colline circostanti ci sono numerosi mulini a vento.Il villaggio e’ piccolo con i caratteristici vicoli e le deliziose case cicladiche.Qui non ci sono molti negozi e sono pochissime le taverne e i caffe’ che troviamo nella via principale. Ancora il turismo di massa non ha raggiunto quest’isola un po’ perche’ e’ la piu’ lontana delle Cicladi ed un po’ perche’ si allontana da tutti i canoni di isola prettamente sfruttata dai turisti balneari. Infatti per raggiungere le sue spiagge e’ necessario camminare a piedi e le poche strade che le raggiungono sono sterrate ,strette e molto ripide. Inoltre il vento batte continuamente e la sua forza non permette di assaporare appieno la bellezza del luogo.Sono poche le persone che ad Amorgos parlano inglese,ed e’ facile perdersi nel deserto montagnoso che unisce tra di loro i pochi paesi dell’isola.Il mezzo di trasporto piu’ usato dai locali e’ il mulo ed e’ facile incontrare per strada carovane di animali carichi di merci e legati tra di loro .
Decidiamo di percorrere la strada principale fino ad arrivare all’estremo sud dell’isola.La strada si arrampica su monti alti e spazzati dal vento, scendere dall’auto in certi punti e’ davvero difficile. Proseguiamo fino a Arkesini un paesino costituito da quattro case dove gli abitanti ci salutano dalle finestre. Continuiamo fino alla spiaggia di Kalotarissa dove la strada finisce. Facciamo il nostro pik nik in questa cala deserta . Risalendo sulla sinistra in un piccolo fiordo, possiamo vedere un relitto forse di un mercantile non del tutto affondato. Ripercorriamo tutta la strada al contrario fino ad arrivare all’incrocio che dovrebbe portare alla bella spiaggia del “Muro beatch”. Ma purtroppo anche questa strada e’ chiusa perche’ il vento impedirebbe di scendere. Vediamo dall’alto i bei faraglioni e con rammarico ci allontaniamo… Ritorniamo verso Aegalis non senza pero’ fermarci a fotografare il paesaggio dal monte KriKelo. Scendiamo alla spiaggia davanti all’isola di S.Nicholas qui le acque sono molto piu’ tranquille ed il vento non si avverte..Ci riposiamo un po’ al sole osservando divertiti le mucche che passeggiano in riva al mare. Risaliamo in macchina e ci dirigiamo a Tholaria (l’antica Aegalis).Questo e’ un paesino caratteristico e seminascosto dalle montagne.Qui la tranquillita’ regna sovrana, possiamo osservare asini e muli “parcheggiati” davanti alle abitazioni, e uomini seduti ai tavolini delle taverne a gustarsi un buon bicchiere di vino.Anche Langada e Potamos sono altri due paesi nelle vicinanze di Aegalis. La diferenza tra il porto e le sue frazioni sta proprio nella tranquillita’ e nella genuinita’ della gente che le abita.Torniamo ad Aegalis e ci fermiamo al supermercato per comprare la cena. Stasera mangiamo in balcone a lume di tramonto!!! Poi subito a letto… Domani mattina si riparte… purtroppo per il Pireo!!