C’è un’isola delle Cicladi che in pochi conoscono: Amorgos.
L’isola non è molto battuta dal turismo di massa, solo qualche francese vi sbarca ammaliato dalla bellezza aspra e selvaggia dell’isola immortalata dal film, francese per l’appunto, di Luc Besson ,tra l’altro nemmeno troppo bello,”le grand bleu“.
Anche noi durante il nostro on the road zaino in spalla (anzi on the sea) nelle Cicladi ci siamo spinti fino ad Amorgos, lontana da tutto e difficilissima da raggiungere.
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Il motivo principale che mi ha portato fino alla “remota” Amorgos è il Monastero, Panagia Hozoviotissa, famoso per essere incastonato tra le rocce di una montagna a picco 300 metri sopra al livello dell’Egeo.
Per mio disappunto, a causa del Meltemi, il famigerato vento Cicladico, il sentiero che dalla Chora porta al Monastero è chiuso, quindi non ci resta che raggiungerlo in auto dalla discesa che porta a Agia Ana la spiaggia più esclusiva dell’isola.
Comunque dal parcheggio già riesco a vedere il meraviglioso Monastero bianco.
Panagia Hozoviotissa, risale al 1088 fu costruito per volere dell’imperatore di Bisanzio e la leggenda vuole che gli isolani lo costruirono perchè il mare portò una misteriosa icona della Madonna che è ancora conservata nella chiesa.
Saliamo al monastero ed entriamo. Si può entrare ma devo coprirmi con il mio pareo.
I frati ci offrono dei dolcetti in cambio di una donazione.
Scriviamo su un grosso quaderno la nostra dedica e ci rechiamo nella cappella per vedere finalmente l’icona.
Il luogo è particolarmente ascetico e da qui attraverso le piccole finestre si può ammirare il mare, le grand bleu appunto. Il mare è increspato dalla violenza del Meltemi e ci appare di un colore blu cobalto.
Solo pochi turisti arrivano fin qui per cui non c’è fila per entrare ed il nostro fraticello ci dedica più di mezz’ora spiegandoci dettagliatamente tutta la leggenda che sopra ho menzionato.
La visita al monastero da parte di turisti e pellegrini è permessa tutti i giorni dalle 08.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 19.00. Potrai entrare con abiti consoni (gonna lunga e non troppo scollata) . Avrai anche la possibilità di usufruire di parei all’entrata.
Come arrivare ad Amorgos e come muoversi
Ad Amorgos non c’è un areoporto per cui, per arrivare nell’isola occorre imbarcarsi su un traghetto. Per arrivare ad Amorgos, si può volare su Atene e poi partire direttamente dal Pireo oppure raggiungere una delle isole cicladiche in aereo (Naxos ad esempio) e poi viaggiare con il traghetto che impiega circa 4 ore da Naxos. In alternativa la traversata da Naxos si può fare anche a bordo dei piccoli traghetti della che collegano le Piccole Cicladi. E’ possibile raggiungere Amorgos anche da Rodi o da Kos.Unica cosa: controllare bene le previsioni meteo, perchè in caso di forte vento i traghetti non attraccano e si rischia di rimanere nell’isola.
Ad Amorgos abbiamo affittato una macchina a differenza delle altre isole Cicladi nelle quali invece avevamo optato per un motorino. La scelta è ricaduta su un’utilitaria perchè c’era veramente troppo vento per viaggiare in motorino. L’auto l’abbiamo noleggiata in loco senza trovare davvero alcuna difficoltà.
Dove dormire ad Amorgos
Una volta sbarcati ad Amorgos, nel porto principale (Katapola) avevamo la necessità di trasferirci ad Aegali (il secondo porto) perchè saremmo ripartiti proprio da lì. Al momento dell’arrivo abbiamo intercettato un albergatore di Aegali che ci ha portato sul suo b&b che non avevamo prenotato. Amorgos Studios si è rivelato davvero un bel posto dove poter soggiornare ad Amorgos: un bellissimo panorama, appartamento pulito e confortevole ad un prezzo ottimo.