Cercando di immergerci il più possibile nella cultura e negli usi indigeni – e di stare alla larga da quartieri e locali ad alta densità di Italiani! – potremo cominciare il nostro tour dai colori accesi della East Side Gallery, permanente mostra a cielo aperto che espone 106 murales, e poi continuarlo con l’arte più “ufficiale” contenuta nel Deutsches Guggenheim Museum. Ancora, non potremo mancare di “onorare” la Porta di Brandeburgo – simbolo della riunificazione delle due Germanie. In lingua originale Brandeburger Tor – la porta, edificata in stile neoclassico nel 1788, si trovava fino al 1989 nel territorio di BerlinoEst – nei pressi del muro che divideva la città – e fu teatro degli storici discorsi tenuti dei Presidenti Kennedy e Reagan per esortare la Russia ad abbattere il muro.
E poi: il Duomo, realizzato in un riuscitissimo mix di stile neoclassico e barocco; il Teatro dell’Opera; la mitica Alexander Platz… E infine, per non rischiare di perderci proprio niente di questa straordinaria città, saliamo fino alla cupola trasparente del Reichstag Palast per ammirarne il panorama dall’alto! Durante un soggiorno all’ombra della Colonna della Vittoria (progettata nel 1864 da Heinrich Strack su ispirazione della Torre-faro del cimitero di Brescia), potremo scoprire – forse con stupore – che la fonetica germanica non è così dura e impronunciabile come la si immagina. Che la frase Ich Liebe Dich è una delle versioni più dolci e romantiche del nostro Ti Amo. E soprattutto, che i Tedeschi non sono quel popolo di persone rigide e gelide che vorrebbe il cliché tanto in voga!