Percorrendo la statale che da Spoleto conduce a Norcia (la stessa della ciclabile della ferrovia Spoleto Norcia) ero incuriosita dal fiume che scorre nel fondo valle in alcuni punti vicinissimo alla strada tanto da udire il rumore delle rapide e delle acque impetuose e fredde che scorrono in questa zona particolarmente verde dell’Umbria.
Il fiume l’avevo visto decine di volte dalla pista ciclabile che si addentra attraverso ponticelli e gallerie, nel cuore della Valnerina. Ma mai, avevo fino ad ora potuto ammirare il paesaggio scivolando su un gommone nelle acque limpide del fiume.
Prima di tutto, sfatiamo un mito: lungo la strada che da Spoleto conduce a Norcia il Nera scorre lungo la statale della Valnerina (SS685) fino al bivio di Triponzo , qui, il Nera piega verso le Marche (o meglio, dalle Marche entra in Umbria, visto che la Statale della Valnerina la stiamo percorrendo controcorrente! ;.) )
Per andare verso Norcia invece imbocchiamo la strada SR320 che costeggia un altro fiume: il Corno che è un affluente del Nera e che nasce dal Monte Terminillo a circa una cinquantina di chilometri dalla Valnerina.
Rafting in Umbria : la mia prima esperienza
Lungo questo tratto di strada troverai molte possibilità di fare rafting discendendo in gommone per alcuni chilometri il corso del Corno. Noi per la nostra prima esperienza, ci siamo affidati ai ragazzi di Gaia Rafting che si trova a Biselli subito prima della galleria andando verso Norcia.
In agosto con Gaia Rafting hai tre possibilità di discesa: alle 10, alle 13 ed alle 16.
Noi arriviamo da Scheggino, dove abbiamo passato la notte in camper e, raggiungiamo Biselli puntualissimi alle 9,30 in tempo per scegliere le mute e i calzari, indossare il caschetto e salire sul furgone che ci accompagnerà alla partenza del nostro rafting.
Tutte le escursioni di rafting in Valnerina sul fiume Corno partono da Serravalle, circa 3 chilometri di distanza da Biselli, a monte, proprio all’altezza del ponte, nell’incrocio per andare a Cascia.
Alle 10 in punto siamo sulla spiaggetta pronti per il breafing : ci vengono insegnati i “comandi” più importanti, ci viene mostrato come impugnare la pagaia e come usarla. Mi preoccupo, perché mi sembra che tutto sia complicatissimo.
Veniamo divisi in sei gruppi e ci fanno salire su altrettanti gommoni: noi siamo in quattro e io sono a prua, Michele è dietro di me e penso: “meglio così, magari se non so usare la pagaia sarà lui a prenderla in testa! 🙂 “. Invece scopro che pagaiare mi risulta davvero facile e spontaneo, anzi, dopo i primi schizzi di acqua gelida mi convinco sempre più che il rafting è il mio sport preferito e mi domando perché non l’ho mai fatto prima!
La prima parte del rafting è molto tranquilla: il fiume scorre placidamente tra la folta vegetazione, la discesa è facile e “quasi” rilassante, è il tratto migliore per prendere dimestichezza con la pagaia ed esercitarsi. Dopo circa 3 chilometri arriviamo alle bellissime gole di Biselli dove ci fermiamo in una “morta” (che è una zona dove non arriva la corrente del fiume) per ammirarle dal basso: pareti altissime ricche di grotte ed anfratti che regalano uno scorcio suggestivo sul fiume.
Un antico ponte romano che solca l’acqua verde smeraldo con sullo sfondo le gole contribuisce a conferire a questa speciale location la palma d’oro tra tutti i luoghi toccati dal nostro rafting.
Ripartiamo ed assecondiamo con le nostre pagaie la corrente del fiume che ad un certo punto, lungo la sua discesa, incontra anche una piccola cascata artificiale che noi affronteremo impavidi. E’ la parte più divertente in assoluto del nostro rafting e rappresenta anche la fine del percorso più semplice. Dalla cascata in poi si inizia a fare sul serio! Ma prima, un tuffo sull’acqua ghiacciata ci darà l’energia per affrontare le rapide che ci aspettano.
L’ultimo tratto del nostro percorso è impegnativo, ma, non c’è da preoccuparsi, basta fare esattamente quello che l’istruttore comanda ed alla fine sarà davvero divertente.
Scendo dal gommone già un po’ nostalgica e mi riprometto di ritornare presto a fare rafting !
Il percorso che abbiamo fatto noi è lungo circa 7 chilometri, ha un grado di difficoltà intermedio ed è adatto a tutti anche a chi non sa nuotare: non è necessaria alcuna preparazione fisica e non è nemmeno troppo faticoso. L’importante è seguire scrupolosamente i comandi impartiti dall’istruttore.
Se vuoi prenotare avere maggiori informazioni tecniche puoi contattare i ragazzi direttamente dal sito ufficiale di Gaia Rafting.