Il pulmino di Umbria on the blog oggi fa rotta verso Gubbio! Adoro questa città e la conosco a menadito.
O almeno credevo, fino ad oggi!
Iniziamo la visita accompagnati da un Eugubino verace, il signor Giuliano, simpatico e “veloce”…:-)
Mi sento orgogliosa di essere umbra quando le mie colleghe blogger esprimono stupore ed ammirazione camminando attraverso i caratteristici vicoli della città. Gubbio le ammalia ed il signor Giuliano è fermamente deciso a mostrarci l’altra faccia della città, la Gubbio nascosta, quella che per i normali turisti rimane nell’ombra. Così entriamo nella residenza di Sant’Ubaldo, proprio dietro al Palazzo dei Consoli; la dimora è chiusa al pubblico, ma nelle sale a piano terra, un gruppo di ragazze lavorano segretamente ed alacremente con colori e pennelli: tra meno di un mese si terrà la corsa dei ceri, manifestazione simbolo della città e, le signorine procedono al restauro rifacendo il maquillage al cero di sant’Ubaldo.
Mai mi era capitato di vedere il cero così da vicino, un’occasione unica , ci chiedono di non fotografare e noi, giustamente li assecondiamo .
La visita, attraverso la Gubbio insolita, procede con il saluto ad un fabbro che, nella sua bottega sta forgiando un pezzo di ferro. Con mani esperte a colpi di martello, crea dei piacevoli riccioli che abbelliranno un porta torcia. Ammaliati osserviamo con attenzione la nascita dell’opera d’arte.
Prima di salire verso la parte alta della città, sono d’obbligo 3 giri intorno alla fontana, che come vuole la tradizione ci faranno conseguire la patente da matti.
Il giro prosegue attraverso la Cattedrale ed il palazzo Ducale; ci fermiamo per una piacevole merenda ed entriamo nel Palazzo dei Consoli.
Qui, dopo aver visionato le splendide tavole eugubine, scritte in antico Umbro, saliamo accompagnati dal maestro campanaro Loris in cima al campanile, attraverso una stretta e ripida scala chiocciola. I 76 metri di dislivello ci regalano uno splendido panorama: il centro storico di Gubbio ci appare con una manciata di tetti sotto l’ombra del Monte Ingino.