Dall’ aereo, dalla macchina o dal traghetto, il gigante buono”, come lo chiamano in Sicilia, l’ho sempre guardato con ammirazione e curiosità, ripromettendomi prima o poi, di andare ad osservarlo più da vicino. Un’escursione sull’Etna erano anni che la sognavamo e,
complice un weekend lungo in Sicilia in un caldissimo ottobre quasi estivo, ho deciso di esaudire questo mio desiderio.
Grazie alla collaborazione con guide Etna nord sono riuscita ad organizzare facilmente il nostro trekking sull’Etna.
Volevamo salire fino ai crateri sommitali, ma purtroppo (o per fortuna) il vulcano ha deciso di “svegliarsi” qualche giorno prima del nostro arrivo e ci siamo dovuti “accontentare” di salire fino ai 3000 metri ed osservare da quella posizione privilegiata lo sbuffo continuo e ritmico dell’Etna.
Abbiamo avuto in passato il piacere di fare diverse escursioni su vulcani ancora attivi, ma non avevamo mai visto così da vicino un vulcano in attività: uno spettacolo che difficilmente dimenticheremo.
Escursione sull’Etna
Etna: Trekking con le guide
L’appuntamento è per le 8,30 del mattino di fronte alla partenza della funivia, a circa 1900 metri, accanto al mitico rifugio Sapienza. Parcheggiamo la nostra auto ed individuiamo facilmente il nostro gruppo e le nostre guide. Dopo aver firmato la liberatoria, ci consegnano un caschetto e saliamo sulla funivia per raggiungere i 2500 metri, da qui iniziamo a salire a piedi.
Il nostro trekking ci porterà fino a circa 3000 metri con un dislivello in salita di 500 metri.
E’ una magnifica giornata di metà ottobre ed i turisti intenzionati a salire a piedi sull’Etna sono davvero numerosi. Veniamo divisi in gruppi, e, essendo noi gli unici italiani veniamo associati ad un gruppo di francesi.
Il sentiero inizia subito a salire e i 2500 metri di altezza si fanno sentire immediatamente: il fiato diventa corto e le gambe faticano. Ma camminiamo sopra una colata lavica e la fatica come per incanto svanisce sopraffatta dalla felicità di poter ammirare questo meraviglioso ed unico paesaggio. Attraversiamo il polveroso stradone percorso dai furgoni 4×4 che trasportano i turisti più pigri a monte.
Dalla colata del 2002 che attraversiamo dirigendoci verso il belvedere sulla valle del Bove, si alza una scia di vapore acqueo: indica che la terra è ancora calda e la nostra guida ci invita a toccarla, è sorprendente, quasi brucia sul palmo della mano!
Continuiamo a camminare, il sentiero ora piega sulla sinistra ed ha una pendenza leggermente più dolce; in meno di 20 minuti ci affacciamo sulla splendida valle del Bove formatasi per il lento collasso di uno spicchio della fiancata dell’Etna e negli anni, a seguito delle colate laviche che si sono succedute, ricoperta da magma.
Francesco, la nostra guida vulcanologica ci illustra la morfologia del territorio indicandoci vecchi e nuovi crateri.
Saliamo attraverso una nuova una colata lavica , questa volta per ammirarla più da vicino e per entrare in un canale di scorrimento della lava. Indossiamo i caschetti e, in fila indiana ci incamminiamo nel terreno scosceso all’interno della “grotta” nella quale è facile distinguere i resti di diverse colate laviche.
Continuiamo a salire per camminare sopra la lava solidificata dell’ultima eruzione, quella di tre mesi fa. Il vulcano nel frattempo continua a “fumare” ciclicamente e vederlo da questa prospettiva è davvero emozionante.
Purtroppo raggiunti i 3000 metri dobbiamo fermarci perchè è davvero pericoloso avvicinarsi al cratere attivo. Scendiamo per attraversare il cratere Barbagallo formatosi dall’eruzione del 2001.
Dalla cima del cratere la discesa é davvero divertente, poi in pochissimo tempo si raggiungono nuovamente i 2500 metri per riprendere la funivia che ci riporta al parcheggio.
Trekking sull’Etna, info pratiche
Come ho già avuto modo di scrivere, per la nostra escursione sull’Etna ci siamo affidati al gruppo guide Etna Nord che abbiamo contattato via mail e, che, sempre via mail ci hanno fornito tutte le informazioni necessarie per affrontare il nostro trekking.
L’escursione è davvero interessante e divertente, certo, occorre un minimo di allenamento soprattutto per l’altitudine e per il fondo che a volte risulta essere accidentato in alcuni tratti di sentiero. L’escursione ha la durata complessiva di circa 5/6 ore (molto dipende dall’andamento del gruppo) ed ha una difficoltà medio/alta.
Per l’escursione sull’Etna io ti consiglio di vestirti a strati: quest’anno sicuramente le temperature ad ottobre sono state eccezionalmente alte e a 3000 metri erano circa 13° e si stava tranquillamente senza giacca a vento, ma, è comunque consigliato portare un anti vento ed un pile pesante. L’escursione è impegnativa e sono necessarie le scarpe da trekking, possibilmente che fascino la caviglia (assolutamente inadatte le scarpe da ginnastica). Se sei abituato a camminare con i bastoncini e non hai spazio nello zaino, basterà chiederli alla tua guida prima di partire. Data la lunghezza dell’escursione è necessario portare nello zaino l’acqua e qualche panino o snack.