Diario di viaggio Islanda:
primo giorno in Islanda:
Dopo un lungo viaggio siamo atterrati in terra islandese questa notte a mezzanotte. grazie a Dio la valigia che abbiamo imbarcato è arrivata a destinazione, questa volta non ce l’abbiamo fatta con il solo bagaglio a mano, così, trionfanti ed infreddoliti usciamo dal l’aereoporto ed individuiamo subito la signora che ci deve consegnare la nostra bella jeep a noleggio, prenotata dall’Italia. Disbrighiamo le formalità con il tizio dell’autonoleggio e poi ci rechiamo all’ostello che ho prenotato per questa prima notte. Naturalmente un pò per il fatto che alle 2 di notte qui è ancora giorno, un pò per l’eccitazione del viaggio, non è che dormiamo moltissimo per cui alle 7 già siamo pronti per la nostra colazione in ostello in self Catering. In meno di un ora siamo pronti per iniziare una nuova avventura on the road in Islanda.
Dobbiamo cercare un supermercato aperto, ma ci rendiamo subito conto che qui, prima delle 9 o, in alcuni casi , le 10 i negozi non aprono, per cui ci dirigiamo a Reykijavic centro dove abbiamo il tempo di visitare la deliziosa via principale (laudavengur)e la grandissima chiesa Hallgrimskirkja.
Riprendiamo la strada verso nord ed imbocchiamo la ring road: passeremo Hvalfjordur e Borgarfjordur, i due fiordi più vicini a Reykijaviic, quindi tra spettacolari montagne , tunnel e ponti, strade laviche e piccoli villaggi, arriviamo nella penisola di Snaefellsnes, per l’esattezza a Stykkisholmur , delizioso paese che guarda il bellissimo fiordo Breioafiorur . Da qui ci imbarchiamo con il traghetto Baldur e, attraverso le tranquille acque del fiordo raggiungiamo dapprima l’isola di Flatey, l’unica abitata tra i 2500 lembi di terra di Breioafiorur . Da Flatey, il traghetto ci porta a Brjánslaeokur, porta d’ingresso via mare di Westfjords, gli spettacolari fiordi occidentali. l strada che dal piccolo porticciolo ci conduce al nostro ostello, ci riserva ad ogni curva una sorpresa dandomi la conferma che, quest’angoolo remoto dell’Islanda è veramente suggestivo.
Secondo giorno in Islanda
Finalmente grazie alle tende spesse della nostra piccola camera, riusciamo a dormire per 8 ore di seguito nell’ostello del Làtrabjarg. alle 9 in punto siamo pronti per il nostro trekking sulle scogliere del Làtrabjarg. Con la jeep raggiungiamo, attraverso la strada sterrata, ( a proposito, qui nei fiordi occidentali sono pochissime le strade asfaltate per cui la jeep è indispensabile) il parcheggio che segnala il percorso. Una foto al faro che segna il punto più occidentale d ‘Europa ( escluse le Azzorre) e siamo pronti a partire. Purtroppo una leggera nebbiolina copre un pò il paesaggio man mano che di sale, ma il posto è spettacolare. Si possono osservare centinaia di specie di uccelli ma, tutti vengono qui per vedere le graziosissime pulcinella di mare. Noi ne fotografiamo tantissime durante il nostro trekking che durerà circa 2 ore. Alle 11,30 ripartiamo: ci aspetta la traversata dei fiordi. Il viaggio in macchina nei fiordi occidentali , attraverso le penisole é spettacolare: panorami mozzafiato si susseguono ed ad ogni curva o dosso ci dobbiamo fermare per fotografare o semplicemente contemplare il paesaggio. Si alternano nubi a piccola pioggia ed a tratti un magnifico sole che esalta i colori.
Ci fermiamo a Bilduladur, un piccolissimo villaggio di pescatori, a fare spesa nel minuscolo market. Sembra di essere catapultati in un altro pianeta! Continuiamo il viaggio on the road fino alle maestose cascate di Dynjadi, le più alte di westfijords, ci fermiamo e, tanto per cambiare, facciamo un altro breve trekking fotografico! Ripartiamo per raggiungere il nostro ostello che si trova in una magnifica vallata sulla testa del fiordo a pochi chilometri dopo il villaggio di Pingeyri. Peccato che non fa mai notte, perchè pare che da qui si possano ammirare le aurore boreali più belle del mondo!
Terzo giorno in Islanda:
La mattina guardi fuori dalla finestra e non sai ma che ore sono : qui é sempre giorno ed il sole si muove pochissimo nella sfera celeste. Al nostro ostello a 7 chilometri da Flateyri, perduto tra i prati e le montagne con vista sul fiordo, tutti dormono mentre io scendo e preparo la nostra colazione. Il posto è molto carino in una di quelle case in legno a due piani tipo vecchi film americani con ballatoio esterno e pavimento in legno. In più anche la location proprio nella testa del fiordo è favolosa! Alle 9 siamo pronti per ripartire on the road e giriamo il muso della jeep verso Isafjordur, il capoluogo di westfijords. Il paese si raggiunge grazie ad una lunghissima galleria che taglia in due la penisola.
È un piccolo villaggio con case colorate, un supermercato, due benzinai e i servizi essenziali. Un breve giro e poi ripartiamo attraverso la bella strada che percorre tutto il bel fiordo di isafjardadjup con vista sulle montagne innevate ed il maestoso ghiacciaio di Drangajokull, nella penisola di Hornastrandir. Prossima tappa è a Sudavik, al centro di protezione della volpe artica, un interessante raccolta di documenti su questo animale che vive proprio nel vicino Hornastrandir.
Molto carini i cuccioli orfani di volpe artica che vivono nel recinto accanto al centro.
Riprendiamo la strada e, fra le mille soste fotografiche, ci accorgiamo che placidamente su uno dei piccoli fiordi di Isafjardadjup nuota un grande cetaceo, forse un balenottero!
Lungo la strada, prima di arrivare a Hólmavik, porta d’ingresso settentrionale dei fiordi occidentali, passiamo un bellissimo altopiano quasi totalmente innevato con un fiume che scava il suo corso tra pareti di ghiaccio.
Purtroppo lasciamo westfijords e ci immettiamo sulla “trafficata” (si fa per dire” statale n.1 per riprendere il nostro giro ad anello. Passeremo la notte a Blönduós, in un bellissimo cottage con vista sull’impetuoso fiume Blanda con vista sulla graziosissima isoletta di Hrutey, nella quale alle 11 di sera faremo un trekking di circa un’ora!
Quarto giorno in Islanda:
Questa mattina ci godiamo il nostro bel cottage, facciamo colazione difronte alla vetrata vista fiume e contempliamo il bellissimo paesaggio. Tra l’altro è una splendida giornata! Carichiamo gli zaini in macchina e partiamo on the road verso nord. La strada si snoda tra verdissime colline e torrenti che scorrono impetuosi, grandi recinti con cavalli e fattorie dai tetti colorati. Il panorama è decisamente diverso da quello dei fiordi occidentali! Sembra quasi un paesaggio alpino. In meno di due ore copriamo il percorso da Blönduós ad Akureyri la città più grande dell’Islanda dopo Reykjavik. In realtà anche Akureyri è un paesone, ha un bel centro, con negozi e locali ed una chiesa che domina tutto il fiordo, sullo stile di quella di Reykjavik. Però, dopo tutta la desolazione di Westfjords, ritornare alla civiltà fa un certo effetto!
Già prima di arrivare al piccolissimo paese di Reykjahlo, si può vedere un’immensa colata lavica, ma noi ora, siamo diretti a Krafla per un trail sui crateri. Viti è lo scenografico cratere con all’interno una pozza di acqua turchese. Saliamo in cima grazie ad un bel sentiero ed ammiriamo gli stupefacenti colori. Poi altro trekking, questa volta più faticoso e lungo: un paio d’ore a Leirhnjukur, dove, si possono ammirare antiche e nuovissime colate laviche ancora fumanti. Tutto semplicemente fantastico!
Riscendiamo verso il lago e ci fermiamo a Hverir per fare un breve giro tra le colorate solfatare ed i soffioni di zolfo che caratterizzano la zona.
Nonostante il sole ancora alto è quasi ora di cena; è tempo di andare nella nostra prossima sistemazione: una fattoria in mezzo ai prati sconfinati nelle vicinanze del lago. Rimarremo qui 2 notti.
Quinto giorno in Islanda:
Questa notte il sole non è mai tramontato ed io ho dormito malissimo. Ci alziamo presto, ci prepariamo la colazione nella grande cucina della fattoria e partiamo alla scoperta dei dintorni del Lago Myvatn.
Altre cascate e nuovi vulcani ci aspettano!Questo viaggio on the road è ogni giorno più sorprendente!
Passiamo dalla sponda Sud per ammirare gli pseudo crateri, piccoli crateri che si specchiano sul lago. Ci arrampichiamo di nuovo sulla n.1 che sale ad est di Reykjahld, la percorriamo per circa 40 chilometri e poi svoltiamo a sinistra per il parco nazionale di Jökulsárglúfur e la cascata Dettifoss. Lo sterrato di 27 chilometri corre su un piatto deserto a tratti sassoso; un nuovo panorama diverso da quelli visti fin’ora! Sembra di essere in Medio Oriente invece che a poche centinaia di chilometri dal circolo polare artico! In meno di mezz’ora dall’incrocio raggiungiamo il parcheggio e, con un breve trail scendiamo per vedere l’impressionnte cascata. La portata d’acqua è enorme anche se il salto non è altissimo. Facciamo tantissime foto e poi ripartiamo verso Myvatn. Breve tappa a Grjotagja , una grotta con laghetto di acqua calda per poi dirigerci a Hvertfjall, il grande cratere. Parcheggiamo ed iniziamo la scalata. Salire è abbastanza faticoso, ma la vista che si gode da lassù è veramente fantastica!
Ci rinfrancheremo più tardi con un bel bagno :relax a Jardbödin vid, le piscine naturali simili alla laguna blu che si trova al sud. Torniamo alla fattoria rilassatissimi e concludiamo la giornata con una cena al ristorante!
Sesto giorno in Islanda:
Partiamo presto dalla fattoria Stöng con un pò di malinconia: siamo stati benissimo e la location è stupenda! Riprendiamo la 1 verso est in direzione Eglisstadir. La strada sale attraverso un deserto roccioso tra belle montagne scure. In meno di due ore siamo in paese e ci dirigiamo verso Seydsfjordur uno dei villaggi dei fiordi orientali. Il paesaggio è strepitoso: dapprima si sale su un altopiano completamente innevato, poi si discende verso il mare e, dalla montagna verdissima si gettano decine di cascate grandi e piccole! Ci fermiamo a fotografare nonostante la leggera pioggerellina che oggi ci disturba. Il paese è molto carino: è il punto in cui ogni giovedì attracca il traghetto che arriva dall’Europa. Pranziamo all’aperto visto che un timido sole fa capolino, nel prato vicino alla chiesina verde acqua e ripariamo per Hofn. Una delle strade più belle che finora abbiamo percorso è senza dubbio il tratto scorciatoia sterrata, deviazione della n.1 che ci permette di risparmiare più di 40 chilometri. Nonostante la nebbia il paesaggio è stupendo: la strada si snoda tra le alte montagne ricoperte da licheni che degradano verso il fiordo. Per fare gli ultimi 100 chilometri impieghiamo più di due ore: ad ogni curva ci fermiamo a far fotografie! Arriviamo ad Hofn ed abbiamo la bella sorpresa di scoprire che, la nostra camera con bagno condiviso in ostello ( Hofn hostel) non è altro che una splendida camera nuovissima con bagno privato in una casa nella zona residenziale del paese!
Settimo giorno in Islanda:
Facciamo colazione nella nostra Guesthouse a Hofn e partiamo on the road verso sud attraverso
la strada n.1 che corre in direzione Vik lungo la costa est dell’Islanda. Scorgiamo le minacciose lingue di ghiaccio del Vatnajökull, il ghiacciaio più grande d’Europa per estensione. Da qui sembra immenso!
La nostra prima tappa è Jökulsárlón una laguna glaciale sulla quale galleggiano migliaia di iceberg staccatisi dal ghiacciaio a monte. Ci fermiamo e, ne esploriamo le sponde attraverso un trail di un’ora e mezzo. Il posto è magnifico, e, per quanto uno sia preparato, fa rimanere a bocca aperta. La spiaggia nera dall ‘altra parte della strada nella quale giacciono centinaia di pezzi di ghiaccio è ancora più incredibile!
Ripartiamo verso il visitor center di Skaftafell Perchè alle 13 parte il nostro trekking con i ramponi sul ghiacciaio. Abbiamo scelto il giro un pò più difficoltoso ( circa 5 ore di cammino) ma entreremo nel cuore dei ghiacci, tra fiumi e cascate, crepacci e morene in un percorso che difficilmente dimenticheremo.
Ripartiamo per Vik ed affrontiamo il 130 chilometri che ci separano dalla cittadina fermandoci continuamente visto che , tanto per cambiare il paesaggio è stupendo! Sandar (distese piattissime) e lava ricoperta di licheni si atermano con sfondi surreali sulle montagne circostanti. Arriviamo all’ostello stremati alle 21.
Ottavo giorno in Islanda:
Facciamo colazione alle 8 e poi partiamo alla scoperta di Vik che si rivelerà una cittadina carinissima, forse la più bella di quelle visitate finora, soprattutto per la sua magnifica posizione, per la bellissima spiaggia di sabbia nera e per i suoi faraglioni. Saliamo fino alla pittoresca chiesa per ammirare il panorama e fare qualche foto.
Ripartiamo alla volta del Circuito d’oro, la parte più visitata da chi intraprende un viaggio in Islanda, e, lungo la strada ci fermiamo alla bella cascata di Skogarfoss ed al nuovissimo centro documentazione sull ‘attività vulcanica del Eyjafjöll, vulcano che nel 2010 ha bloccato i cieli di tutta Europa.Imbocchiamo la strada che conduce verso Gulfoss e ci fermiamo a Geyser, la nostra prima tappa nel Circolo d’oro. Il breve percorso pedonale, accessibile da difronte al parcheggio, ci porta alla scoperta del geyser per antonomasia, quello che ha dato il nome al fenomeno. La forza e l’energia dello spruzzo è notevole e rimango incantata a guardarlo.
Nono giorno in Islanda:
A Reykjavic dormiamo a casa della signora Bjiorg, nel suo mini-appartamento in pieno centro: abbiamo fatto una prenotazione su airbnb, è la prima volta che lo usiamo e ne siamo soddisfatti. (Ve ne parleremo in un altro post!)
Dopo colazione iniziamo il giro della città rigorosamente a piedi; la prima impressione che si ha è che Reykjavic è un luogo estremamente vitale, giovane e frizzante. Lungo la via principale tantissimi locali e caffè con tavoli all’aperto; ci rechiamo nella parte più “antica” della città dove visitiamo il Parlamento, un vecchio edificio in pietra sobrio e per niente sfarzoso, e la vecchia cattedrale in legno dal tetto verde acqua che si trova proprio di fronte ad esso. Nella piazza principale stanno allestendo un maxi palco: dalle 14 inizierà una maratona con dj e musica a palla e poi verranno proiettate le partite dei mondiali nel maxi schermo. Proseguiamo il giro entrando nel nuovissimo palazzo dell’ Harpa, un centro congressi con sale e spazi per concerti e rappresentazioni progettato dall’architetto danese Eliasson, in acciaio e pannelli di vetro. Il giro continua con una bella passeggiata lungo l’affascinante lungomare per ammirare il sòlfar, una grande nave vichinga costruita in alluminio. Entriamo poi nel bizzarro edificio comunale dove c’è un bellissimo plastico tridimensionale che riproduce l’Islanda: ripercorriamo tutto il nostro viaggio con nel cuore già un pò di malinconia!
Ci concediamo un brunch in uno degli innumerevoli locali del centro e poi ci mischiamo alla folla festosa che balla in piazza al suono di una frastornante musica techno!
E’ tempo di lasciare Reykjavic: ci spostiamo verso la penisola del Reykjanes dove si trova l’aereoporto. ancora due ore on the road per scoprire nuovi crateri ed altre solfatare. Andiamo a curiosare alla blue Lagoon, veramente troppo turistica per i nostri gusti e poi, a malincuore riportiamo la nostra jeep all’autonoleggio. Il nostro viaggio è giunto al termine. Domani lasceremo l’Islanda con un volo low cost della Wow air ma, un pezzo del nostro cuore rimarrà qui, tra il 64°n ed il 66° parallelo!
partita alla grande!
Ciao ma Reykijavic é interessante
Si Marco, torneremo a Reykijavic a fine giro e ci fermeremo una notte, allora la vedremo bene; eravamo solo di passaggio!