Atterriamo all’isola di Sal gli altri sbigottiti si guardano intorno: solo deserto.
Io sono ammaliata, amo il deserto ed amo il mare. Ma non sono il tipo da resort: ovvero, ho assecondato il gruppo pernottando in un hotel a 5 stelle, ma poi ho girato l’isola in totale autonomia.
Capo Verde cosa vedere :
E’ tutto diverso dai mari che ho avuto la fortuna di vedere fino ad ora.
Arriviamo al famigerato villaggio Riu Funana, un mostro a cinque stelle in riva al mare costruito da poco più di un anno. Il vento per la verità è un “pelino” troppo forte, ma anche questo fa parte del fascino di Capo Verde.
Capo Verde: cosa vedere a Sal
Faccio di tutto per uscire dal villaggio naturalmente in tutta libertà evitando le escursioni proposte dall’hotel: l’isola è piccola e con un po’ di occhio nel guidare su queste strade praticamente coperte da sabbia, la si può girare tutta in piena sicurezza e libertà. Gli indigeni sono molto ospitali ed i luoghi sono di una bellezza e particolarietà del tutto originali. Bellissima l’escursione , alle saline Pedra De Lume effettuiata in un pomeriggio domenicale della metà di gennaio: all’interno di un vulcano, a nord dell’isola, vicino all’aereoporto, ci sono delle saline nelle quali è possibile fare il bagno. Anche la famosa Burracona, un’ insenatura vulcanica che si apre sul mare in pieno deserto è un luogo alquanto suggestivo.
L’occhio blu, un buco profondissimo nel blu intenso dell’Oceano affascina e spaventa nello stesso tempo. Consiglio a tutti di fare un giro in quod. E’ necessario proteggere gli occhi dalla sabbia e dal vento, ma vi assicuro che e’ stato bellissimo poter attraversare il deserto seguendo le piste e arrivare da un capo all’altro dell’isola solo orientandosi guardando il mare. Poi la sera naturalmente ho pensato bene di disertare la solita discoteca del villaggio ed uscire il piu’ possibile dal resort alla ricerca di localini frequentati da surfisti e da capoverdiani; siamo stati invitati ad una festa di compleanno da alcuni ragazzi locali . Ci hanno insegnato a ballare i loro sensualissimi ritmi e noi con molta elasticità ci siamo adeguati. Santa Maria, il capoluogo è poco più di un villaggio che si sta ora rasformando, grazie al flusso turistico in una cittadina alla moda e piena di negozietti e localini. Il vecchio pontile rotto testimonia la vocazione per il mare e per la pesca dei vecchi abitanti dell’isola.
Capo Verde: le mie considerazioni
Che dire del viaggio? Bellissimo il posto per la particolarietà del paesaggio ma anche per la grande ospitalità dei capoverdiani. Il mio consiglio è quello di vivere l’isola, i suoi locali, pub, discoteche, balere e di conoscere quanti pù’ capoverdiani possibile. Siamo infatti in Africa, terra martoriata da vicende storiche e culturali. Qui non ci sono monumenti da visitare, non c’e’ la storia anche perchè la tratta degli schiavi e tutte le colonizzazioni non hanno favorito il nascere di una cultura vera e propria. La loro ricchezza sta proprio nel territorio e nelle usanze e tradizioni locali. Il ballo, il cibo, la lingua è tutto quello che loro ci possono trasmettere e, a mio avviso andare in Africa e fermarsi in un lussuoso resort non ti fa conoscere niente e non ti arricchisce.
Pontile rotto, simbolo di Capo Verde |
uuuhhh ci voglio andare anche io! c’è stata una mia amica quest’inverno col suo ragazzo, ma dice che ci vuole tornare con me! 😀