Sono anni che seguo frantoi aperti in Umbria e sono anni che dedico gli weekend di novembre a degustazioni, passeggiate tra gli ulivi e visite ai frantoi. Del resto sono umbra e per noi novembre è il mese dell’olio e della raccolta delle olive; siamo cresciuti con queste tradizioni e quale sarà il sapore dell’olio nuovo è una delle nostre maggiori curiosità fin dall’inizio di Ottobre. 😉
Non avevo mai sentito parlare di religiose dedite alla raccolta delle olive. E non pensavo davvero che ce ne fossero! Che poi, pensandoci bene, l’insegnamento dell’ordine benedettino parla chiaro: ora et labora, dove “labora” sta anche per “lavora nell’agricoltura”, “fai l’orto” e, se ce la fai, “coltiva uva ed olive”!
Fabio Vescovi, in rappresentanza del frantoio di famiglia “Le vecchie macine”, mi invita per una interessante visita guidata e degustazione nel suo frantoio che macina olive e produce olio da oltre 25 anni. E’ il tardo pomeriggio di una domenica di inizio novembre e Fabio mi fa incontrare tre consorelle del Monastero Benedettino di Santanna. In realtà sono molto in ritardo e mi scuso con le sorelle che devono rientrare in Monastero per la preghiera dei vespri.
Sono un po’ in imbarazzo: non so se potrò fotografare le suore e che tipo di domande potrò far loro.
La mia titubanza dura appena il tempo di stringere la mano alla consorella più “vecchia” che in realtà ha qualche anno meno di me. Le sorelle sono simpaticissime e mi mettono subito a mio agio, ci diamo del tu e chiacchieriamo come se fossimo vecchie amiche; posso fotografarle ed addirittura mi concederanno anche un selfie!
Il loro Monastero si trova a pochissimi chilometri da Assisi, a Bastia Umbra, sono suore benedettine per l’appunto, per cui in un modo o nell’atro devono dedicarsi ad un’attività che rinforzi la spiritualità. Mi raccontano che le regole non sono così ferree e che ognuna di loro si dedica all’attività per la quale è più portata. Qualcuna ricama, ma, loro tre in particolare si dedicano alla coltivazione dell’orto ed alla raccolta delle olive.
Chiedo loro se, durante la raccolta, possono vestirsi in maniera “più comoda” e loro ammettono di indossare, nelle giornate di lavoro intenso nell’oliveto, tute da lavoro e cappellini con visiera!
La consorella più anziana, che poi è colei che ha trasmesso la passione per le olive alle altre, ha frequentato un corso di potatura degli ulivi. Raccolgono le olive del loro terreno (poche ed ad uso interno) ma aiutano anche altri coltivatoti a raccoglierle. Utilizzano il metodo tradizionale, a mano e con reti appositamente stese sotto la pianta di ulivo. Avevano anche l’ambizione di “costruire” un frantoio, ma hanno lasciato perdere e portano il loro raccolto al frantoio della famiglia Vescovi!
Le suorine hanno anche una piccola vigna per cui riescono a vendemmiare ed a produrre del buon vino.
Le mie ultime domande riguardano le nuove tecnologie: non hanno problemi con internet e, nelle giuste dosi usano i social. Gestiscono il sito del loro monastero e dicono che, se San Benedetto avessse vissuto di questi tempi avrebbe approvato! 😉
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